CENTRALI TERMOELETTRICHE A BIOMASSA – COSA SONO
Le centrali termoelettriche a biomassa funzionano creando energia rinnovabile dal più comune processo termochimico, ovvero la combustione. Le applicazioni sono molteplici e spaziano per ogni dimensione, iniziando dalle stufe a pellet fino agli impianti industriali di teleriscaldamento.
Le centrali termoelettriche a biomassa, possono essere considerate centrali elettriche di tipo rinnovabile, estraendo energia attraverso diversi metodi:
- Combustione delle biomasse diretta con un occhio particolare all’efficienza che va sempre perseguita
- Pirolisi, ovvero riscaldando il materiale in totale assenza di ossigeno, creando quindi una sorta di decomposizione termochimica
- Gassificazione, ovvero estraendo dei gas di sintesi
Si parla di energia rinnovabile poiché si fa utilizzo di biomassa, ovvero materiale di origine naturale e organico che avrebbe comunque prodotto nel suo ciclo di vita i gas che in questo caso vengono utilizzati come combustibile.
Non si ha quindi un ulteriore immissione di CO2 come avverrebbe utilizzando combustibili fossili quali carbone e petrolio. Esempi di questa materia di grande interesse energetico sono: scarti di produzioni forestali e agricole, reflui industriali e di allevamento, cascami, sterco, rifiuti urbani, legna, così come le cosiddette colture energetiche, cioè vegetali cresciuti con questo unico scopo.

NEL PASSATO
Fino alla scoperta dei combustibili fossili, è stata la biomassa, in vesti di legna da ardere, a fornire il sostentamento necessario all’umanità; solo dopo, il carbone e il petrolio hanno fatto da padroni, spingendo ai margini l’utilizzo delle biomasse.
Il ritorno progressivo alle biomasse è stato reso necessario da problemi di instabilità politica, dovuti alla non omogenea distribuzione dei combustibili non rinnovabili sul pianeta e a problemi di sostenibilità economica ed ambientale: non ci si può affidare infatti interamente a fonti che sono ritenute esauribili.
CENTRALI TERMOELETTRICHE A BIOMASSA: TENDENZA E SVILUPPO (torna su)
La produzione energetica da questo tipo di combustibile, come anticipato, è in aumento in tutta Europa. In paesi come Germania e Danimarca, ma anche Spagna ed Austria, lo sfruttamento di questi materiali è più intenso grazie soprattutto a norme più favorevoli a questo tipo di impianto.
Il ritardo del Bel paese è da imputare al fatto che si deve spesso fronteggiare un’opinione pubblica poco informata che si dimostra ostile verso diverse fonti di energia rinnovabile, cosa che in altre regioni d’Europa non avviene.
VANTAGGI DELLE CENTRALI TERMOELETTRICHE A BIOMASSA (torna su)
I vantaggi delle centrali termoelettriche a biomassa sono numerosi, non solo rispetto alle fonti non rinnovabili, ma anche rispetto alle altre energie pulite.
- Quantità di carbonio nell’aria. Se si utilizzano le centrali termoelettriche a biomassa, non si vanno ad incrementare le emissioni di carbonio in atmosfera, poiché questa sostanza fa parte del ciclo naturale del carbonio, e verrebbe quindi comunque rilasciata, e quindi a lungo termine, non aumenta il quantitativo di carbonio nell’aria, contribuendo alla riduzione dei gas serra provocati invece dai combustibili fossili.
- Emissioni ed efficienza. Ai giorni nostri, l’efficienza di generazione di energia a biomasse può essere molto alta, anche dei 90% e oltre, e può ulteriormente essere migliorata sfruttando il fatto che l’energia viene erogata in maniera continuativa: questo fa sì che si possa sfruttare l’ulteriore vantaggio della cogenerazione di energia termica che può essere impiegata nel teleriscaldamento di case e uffici.
Si tratta in pratica di recuperare il calore che nella combustione andrebbe altrimenti disperso. I fattori di inquinamento dell’aria introdotti, generati come in qualsiasi combustione come COV, NOx, e particolati sono ampiamente ridimensionati e ridotti grazie alle nuove tecnologie e innovazioni che anche la società di progettazione SMEA Engineering ha contribuito ad introdurre. Inoltre sono si può dire assenti due inquinanti rilevanti ovvero gli idrocarburi policiclici e lo zolfo. È importante quindi che gli impianti e le centrali termoelettriche a biomassa siano dotati delle migliori tecnologie al fine di evitare un’eccessiva ed inutile emissione di inquinanti. - Approvvigionamento della biomassa. Un grosso vantaggio è la disponibilità globalmente diffusa del materiale di input, senza sottrarre terreni dedicati all’agricoltura ma andando altre sì a sfruttare campi o fonti che altrimenti rimarrebbero inutilizzati. La mole di materiale da sfruttare è immensa, basti pensare ai residui da potatura, paglia, deiezioni animali.
È inoltre possibile utilizzare apposite piantagioni coltivate per l’esigenza, con criteri eco-sostenibili. È facile capire quindi che le biomasse sono disponibili in maniera uniforme, evitando quindi i problemi geopolitici che hanno afflitto e affliggono tuttora i combustibili fossili.
- Crescita dell’occupazione, rendendosi necessario nuovo personale per il mantenimento e la manutenzione degli impianti a biomassa.
- Sicurezza. Così come per altri impianti di piccole dimensioni, questi impianti a biomassa contribuiscono a formare la cosiddetta “smart grid” ovvero un’architettura di generazione e distribuzione elettrica capillare ed estesa, letteralmente più vicina ai bisogni delle persone.
- Altri vantaggi rispetto alle altre energie pulite. La produzione di energia in centrali termoelettriche a biomassa ha ovviato a degli importanti problemi che affliggono sistemi come quello delle centrali eoliche e solari, ovvero lo stoccaggio dell’energia generata e la continuità dell’erogazione.
L’energia può infatti da una parte venire immagazzinata accumulando il combustibile e utilizzandolo quando serve, e dall’altra l’immissione nella rete è regolabile a piacimento e può essere bloccata se necessario.
Inoltre, l’investimento è ridotto e l’impianto a biomassa può essere progettato e realizzato anche in paesi in via di sviluppo seguendo il medesimo schema.
INCENTIVI PER LE CENTRALI TERMOELETTRICHE A BIOMASSA (torna su)
Le centrali termoelettriche a biomassa possono godere di diversi tipi di incentivo, e i più importanti sono:
- I TEE, ovvero i titoli di efficienza energetica, anche conosciuti come “Certificati Bianchi”
- Agevolazioni fiscali mirate ad agevolare il risparmio energetico
- Incentivi previsti dal DM 6 Luglio 2012. Questo disciplina le modalità di agevolazione per gli impianti da fonti rinnovabili nuovi, riattivati o integralmente ricostruiti, destinati a centrali con potenza prodotta di almeno 1 kW; queste vengono convalidate sull’energia elettrica effettivamente immessa nella rete, non conta quindi quella auto consumata per far funzionare l’impianto (come caldaie, riscaldamento ecc) e vengono calcolate secondo due modalità a seconda della potenza dell’impianto:
- Impianti a biomassa fino a 1 MW. Qui l’agevolazione è data da una tariffa omni-comprensiva, data dalla somma tra la quota incentivante base più eventuali premi a cui ha diritto la centrale.
- Impianti a biomassa oltre 1 MW. Qui l’incentivo è dato dalla differenza tra la tariffa base inclusiva di eventuali premi, meno il prezzo zonale orario dell’energia.
Queste agevolazioni hanno una durata uguale alla vita media stimata utile dell’impianto a biomassa (in genere 20 anni), e si ottengono mediante diverse vie, ma la più diffusa è l’accesso diretto, dedicato a chi appunto effettua nuove costruzioni, potenziamenti o riattivazioni. Si può accedere anche con iscrizione a registri, o per aggiudicazione partecipando ad aste al ribasso.
