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Trattamento Fanghi di Depurazione


TRATTAMENTO FANGHI DI DEPURAZIONE: SMALTIMENTO

A valle del processo di trattamento delle acque reflue, grande importanza riveste la gestione dei fanghi in uscita dall’impianto. Lo scopo fondamentale del trattamento fanghi di depurazione, è perseguire tre obiettivi:

  • Giungere ad uno scarto organico stabile, ovvero che non prosegua autonomamente il suo processo di putrefazione ma sia facilmente smaltibile;
  • Abbattere il più possibile il volume della sostanza per ridurne i costi di trasporto e smaltimento;
  • Eliminare eventuali agenti patogeni ancora presenti.

Solo dopo aver raggiunto questi traguardi si potrà procedere allo stoccaggio in discarica o al riutilizzo del residuo, magari in agricoltura.

SISTEMI DI DEPURAZIONE PER FANGHI INDUSTRIALI E CIVILI (torna su)

Il fango risultante dal processo di depurazione delle acque, deve essere trattato in quanto come anticipato non è ancora igienico, emette forti odori, ed è ingombrante. La progettazione prevede quindi in fondo al depuratore, una linea di trattamento fanghi di depurazione mirata a risolvere questi problemi.

La componente grassa derivante dal disoleatore, il fango primario della vasca primaria e i fanghi di supero risultanti dalla vasca di sedimentazione finale, vengono raccolti nei pozzi di pre-ispessimento dove dei raschiatori inspessiscono la melma, e i surnatanti sono aspirati e sospinti al trattamento primario.

Il fango pre-ispessito viene in seguito setacciato per mezzo di tramogge perché potrebbe contenere ancora del materiale di scarto grossolano non filtrato dai filtri del trattamento meccanico, che dopo aver subito compressione, viene smaltito insieme al materiale raccolto dalle griglie.

La parte più fine della melma, subisce un ulteriore inspessimento meccanico per mezzo di sostanze flocculanti e macchine apposite, dove viene rimossa ulteriore acqua, e il risultato è una sostanza che quadruplica la sua componente secca per litro: anche in questo caso l’acqua estratta viene reinserita nel processo di depurazione.

Trattamento Fanghi di depurazione
Trattamento Fanghi di depurazione: Realizzazione SMEA di un nuovo impianto di disidratazione fanghi, dovuto a nuove esigenze di deposito fanghi anaerobici di depurazione della distilleria – Sant’Agata sul Santerno (Ravenna)

TRATTAMENTO FANGHI DI DEPURAZIONE: STABILIZZARE LA MATERIA (torna su)

A questo punto vi sono due modi per portare a compimento il processo di trattamento fanghi di depurazione:

  • stabilizzando la materia Biologicamente, ovvero per digestione che può essere aerobica o anaerobica. Quella aerobica porta a termine un procedimento iniziato nella vasca di ossidazione, e consiste nell’iniettare ossigeno nel recipiente dove è contenuta la melma per omogeneizzare la sostanza e impregnarla del gas. Il surnatante viene poi prelevato e rimandato alla vasca di ossidazione;
    Per quanto riguarda la digestione anaerobica invece, si tratta di sfruttare la componente organica dei fanghi per produrre biogas ed in seguito energia elettrica e calore (si veda la sezione dei relativi impianti per ulteriori approfondimenti).
    Questo metodo per il trattamento dei fanghi di depurazione è più ottimizzante, in quanto quasi tutto il carbonio entrato come biomassa nel processo viene trasformato in biogas e solo una piccola parte rimane nella biomassa di scarto.
    La componente organica si riduce del 40-50% durante i circa 30 giorni di permanenza nei serbatoi, e il risultato è una sostanza solida stabile. Da questo processo si ottiene elettricità che in parte viene utilizzata dall’impianto e in parte venduta, e calore, che serve a tenere in temperatura la biomassa nonché a riscaldare uffici e abitazioni.
  • stabilizzando la materia Chimicamente, ovvero ricorrendo a particolari elementi chimici.

Questi processi di trattamento fanghi di depurazione, portano ad un’elevata riduzione dei solidi rimasti in sospensione in un primo momento nel fango. I fanghi digeriti vengono inviati a appositi ispessitori statici, che estraggono dalla melma ulteriore acqua e la inviano all’impianto di depurazione, poiché ancora ricca di ammonio.

Il fango ulteriormente seccato dall’ispessitore statico viene ulteriormente disidratato attraverso centrifugazione per portare la percentuale di componente secca dal 2 al 24 per cento circa, e riducendo di dieci volte il suo volume.

L’acqua ottenuta viene nuovamente pompata nell’impianto depurativo e la melma essiccata stoccata in silos, da dove poi verrà caricata su camion e avviata verso lo smaltimento finale, chiudendo un significativo ciclo di gestione dei rifiuti contenuti nelle acque fognarie, di grande aiuto per l’ambiente e per tutti i suoi abitanti.

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